Tra marmo, farfalle e bonsai, la contemplazione dell’Infinito. Gaggenau, in collaborazione con Cramum, presenta “Il giardino dei fuggitivi”, personale di Giulia Manfredi.

“Il giardino dei fuggitivi” è la mostra della maturità di Giulia Manfredi, in cui l’artista emiliana sintetizza la propria visione della realtà in una poetica ricerca artistica che porta inevitabilmente alla mente il pensiero di Giacomo Leopardi:

“[...] e mi sovvien l’eterno | e le morte stagioni, e la presente | e viva, e il suon di lei” (L’infinito, Giacomo Leopardi, 1819).

Spirito libero e irrequieto, Giulia Manfredi - come il poeta marchigiano - riflette sulla fugacità dell’esistenza e trova nell’arte il modo per dare forma e trasformare le proprie emozioni. L’orto in cui tredici fuggiaschi cercarono di scappare dall’eruzione che distrusse Pompei è per l’artista un’immagine emblematica e metafora stessa dell’esistenza umana: non esiste fine né principio, tutto - come in un giardino - si trasforma.

Giulia Manfredi

La mostra, in corso presso lo showroom Gaggenau DesignElementi di Roma dal 14 novembre 2022, espone l’inedito ciclo di opere “Psyche”, composto da quadri in cui frammenti di ali di farfalla sono inglobati come una tarsia nel marmo, creando delle forme che richiamano le macchie del noto psichiatra svizzero Hermann Rorschach.

Opere che presentano una bellezza ipnotica che si scontra con la stessa materia di cui sono fatte: resti inanimati di bonsai e farfalle. Il lavoro dell’artista risulta così dominato dalla complementarietà tra caos e ordine, tra vita e morte: l’arte diventa per Giulia Manfredi la via di fuga dal vulcano verso l’infinito, il modo per superare una visione dicotomica dell’esistenza. Ecco perché il gesto artistico ha una forza quasi catartica: da un’emozione viscerale, la mente umana riesce infine a produrre nuova e ordinata bellezza, in grado di sublimare i dubbi e le paure più profonde.

Al centro del Giardino dei fuggitivi l’artista colloca una grande scultura bianca: un albero sospeso nell’aria e avvolto dalla nebbia. Il titolo dell’opera, “Sacrarium”, spiega il senso più profondo della ricerca artistica di Giulia Manfredi: non si tratta di una visione nichilista, ma della “sacra” accettazione che sia impossibile abbracciare e appropriarsi dell’immensità del cosmo; eppure contemplare l’Infinito è già espressione di una ricerca, tutta interiore, di un possibile senso dell’esistenza.

Le opere d’arte di Giulia Manfredi, così sintetiche a livello visivo e pregne di significato, ci aiutano a scorgere tale immensità di cui siamo e saremo per sempre parte, anche nel giardino dei fuggitivi in cui “s’annega il pensier mio. E il naufragar m’è dolce in questo mare”.

Giulia Manfredi

Giulia Manfredi

Giulia Manfredi è nata a Castelfranco Emilia nel 1984, si è laureata in pittura a Bologna presso l’Accademia di Belle Arti nel 2008 con una tesi sui nuovi media e la tecnologia satellitare. Ha vissuto a Berlino dal 2006 al 2014, dove ha studiato all’UDK (Università delle arti) ed esposto le proprie opere in diversi progetti e mostre. Tornata in Italia, ha vinto la quinta edizione del Premio Cramum nel 2017 e ha esposto in numerose mostre collettive e personali, tra cui “Regno Sottile” nel 2019 presso il Museo Francesco Messina di Milano. Attualmente vive e lavora a Roma.

Visita la mostra “Il giardino dei fuggitivi”

Gaggenau DesignElementi
Lungotevere de’ Cenci 4, Roma

Dal 14 novembre al 10 febbraio 2023
lunedì-venerdì ore 10:30 - 13:00 / 15:30 - 19:00

Visite aperte al pubblico solo su appuntamento previo contatto e-mail o telefonico.

E-mail: gaggenau.roma@designelementi.it
T. +39 06 39743229

Scopri le foto della mostra presso lo showroom Gaggenau DesignElementi di Roma

Giulia Manfredi
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