“Tra astrazione e poesia alla luce della luna”

Gaggenau, in collaborazione con Cramum, presenta “Moon Garden”, personale di Marta Abbott

Il collegamento tra inchiostro e scrittura è quasi ancestrale: sin dai tempi degli scribi sumeri che nell’antica Mesopotamia mescolavano carbone o fuliggine con la gomma arabica per incidere le tavolette di argilla, questa miscela liquida è stata infatti utilizzata come mezzo per comunicare e trasmettere le informazioni.

L’artista cecoamericana Marta Abbott si inserisce in questa tradizione millenaria per portare l’inchiostro nell’arte contemporanea in chiave innovativa, combinandolo con la fotografia off-camera (ovvero senza impiego della macchina fotografica).

Abbott

La mostra “Moon Garden”, personale di Marta Abbott a cura di Sabino Maria Frassà in corso presso lo showroom Gaggenau DesignElementi di Roma a partire da lunedì 2 ottobre, rappresenta il culmine di una ricerca artistica materico-concettuale unica nel suo genere: l’artista utilizza infatti l’inchiostro, elemento essenziale della scrittura, ricavato da piante e chiodi arrugginiti, in un processo creativo volutamente in bilico tra astrazione e poesia visiva. Unendo elementi naturali con la chimica del genio umano, Abbott genera una propria tavolozza fluida attraverso la quale esprime su carta la propria interiorità. Il risultato è una nuova forma di scrittura unica quanto ermetica, un alfabeto del divenire in cui le mille espressioni dell’animo di Marta sono sintesi e racconto della complessità del mondo che ci circonda. Un universo in cui l’invisibile, o meglio ciò che non è immediatamente visibile, è il vero protagonista.

Come spiega Sabino Maria Frassà, curatore della mostra e direttore di CRAMUM, “Abbott porta avanti e sublima idealmente l’alfabeto fantastico del Maestro Xu Bing dando origine a un alfabeto del divenire, astratto e non decodificabile. L’artista registra e narra su carta l’infinita irripetibilità e mutevolezza del nostro vivere, perché, con il passare del tempo, nulla è uguale nemmeno a se stesso. Ogni nuova “scrittura” su carta è così tanto unica quanto ermetica, e in fin dei conti effimera”.

Questa visione prende forma nel ciclo di opere inedite “Moon Garden”: un ideale giardino notturno popolato da piante e opere astratte in cui ogni essere umano è un fiore che esprime il meglio di sé durante la notte, illuminato dalla luce chiara e soffusa della luna. Lo spettatore si trova di fronte a leggere poesie visive in cui impronte di fiori e piante sono la base per una scrittura fatta di segni e sprazzi di materia. L’unica luce in queste nuove opere è il riverbero della luna, espresso dall’artista attraverso punti di oro zecchino sulla carta.

Come nella scrittura automatica, le opere di Abbott non presentano un senso compiuto né una progettazione preventiva. Allo spettatore il compito di perdersi nella trama materica dei segni per rintracciare sensazioni, ricordi ed emozioni.

È proprio la luna, sempre evocata e mai esplicitamente rappresentata, la chiave di interpretazione del pensiero e della tecnica di Abbott: le sue opere risultano essere un invito a ritrovare l’essenzialità, un gesto di riservata quanto fondamentale introspezione.

“Attraverso le opere di “Moon Garden”, Gaggenau diventa ancora una volta il luogo in cui la natura si fonde con la scienza per andare oltre le apparenze e indagare la realtà, al di là della banalità del visibile. Come nella storia secolare del brand tedesco, l’elemento naturale - la foresta nera, alberi e fiori - è oggetto principale di indagine per Marta Abbott, e viene fuso con il genio umano: se l’artista grazie all’uso del ferro porta avanti in modo inedito la millenaria storia dell’inchiostro, Gaggenau lo impiega per realizzare i suoi minimali dettagli in acciaio. Il risultato è una mostra che riflette su un futuro autentico di armonia in cui la materia diventa arte, la tecnica visione e la storia fonte di sperimentazione” conclude Frassà.

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Abbott

Marta Abbott

Marta Alexandra Abbott è un’artista ceco-americana con sede a Roma che utilizza materiali organici e botanici per estrarre e trasmettere ciò che ritiene essenziale per l’esperienza umana della natura e della bellezza. Lo fa combinando il concetto con l’intuizione, controllabili con quelli che contengono il caos, e con occhi che scrutano sia la terra che il cielo, cercando modi di interpretare ciò che li unisce.

Scopri le foto della mostra presso lo showroom Gaggenau DesignElementi di Roma

Marta Abbott
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