LA MATERIA DEL PENSIERO
L'arte è soprattutto riuscire a dare forma, custodire e condividere un pensiero. La parola "pensiero" ha le sue radici nel latino "pensum", participio del verbo "pendere", che significava "pesare" una materia preziosa ancora informe, da valutare e pesare prima di lavorarla. La materia grezza più preziosa è per Marco Paghera il subconscio: l'esistenza umana è un'intersezione in continuo divenire tra ragione e subconscio, che l’artista non può fare a meno di raccontare. La sua fatica e il suo impegno risiedono proprio nel dare forma e sostanza a ciò che si cela in noi, al di là dei costrutti sedimentati, trasformando ciò che emerge in qualcosa di nuovo e complesso, un peso-pensiero contemporaneo, una tangibile “Parola”, ricca e infinita nella sua estrema sintesi visiva.
L’arte di Paghera non è perciò solo espressione concettuale, ma diventa una forma e materia di un nuovo pensiero, una deduzione logica dove ragione e subconscio sono premesse che conducono a un pensiero tanto puro quanto pesante come un masso, irreversibile e capace di trasformare tutto ciò che incontra. Questo pensiero trova piena espressione attraverso la ricerca di un personalissimo equilibrio estetico, rappresentando un ritorno all'ordine dal caos interiore, un percorso di catarsi e autoanalisi fondamentale per l’artista, per non essere dominato dal subconscio, ma uscirne arricchito. L'istante primordiale di colore e materia che è l'origine stessa dell'arte, se privo di forma e analisi, risulterebbe privo di significato. Capiamo così come Paghera intenda l'arte come un mezzo per raggiungere una consapevolezza profonda di sé, dialogando con il proprio subconscio, considerato universale e trasversale a tutta l’umanità.
La pietra, intesa come elemento generato dalle viscere della terra, è per l’artista metafora del subconscio umano ed è perciò presente in tutta la sua ricerca, sviluppata con tecniche tradizionali e industriali per unire natura e ingegno umano. I quadrati e l'ordine geometrico bilanciati dai colori materiali riflettono il tentativo dell'artista di comprendere il proprio pensiero come ponte tra subconscio ed essere, emergendo quasi compulsivamente in tutte le sue opere, come "Introspezioni cerebrali", "Assenze", "Archeologie del futuro" e "Memory Box".
Paghera offre una visione che consente di esplorare e comprendere la complessità della vita, senza banalizzarla né esserne schiacciati. La sua parola-pensiero-peso, in continua evoluzione, interpreta le molteplici sfaccettature dell'esistenza umana, componendo un'armonia di contraddizioni in divenire che rappresentano il nostro shakespeariano Essere, che merita non solo di essere capito e accettato, ma anche raccontato, fino a diventare opera d’arte. In fondo l’opera d’arte siamo noi, o meglio, la nostra essenza.
“Essere o non essere è questo il dilemma. È forse più nobile soffrire, nell'intimo del proprio spirito, le pietre e i dardi scagliati dall'oltraggiosa fortuna, o imbracciar l'armi, invece, contro il mare delle afflizioni, e combattendo contro di esse metter loro una fine?” William Shakespeare
Marco Paghera
Marco Paghera nasce a Montichiari (Brescia) il 23 giugno 1980.
Dopo il diploma presso il Liceo Artistico Olivieri, approda nell’attività di famiglia che da decenni si occupa di particolari lavorazioni in metallo; qui trova la necessaria condizione di slancio per cominciare le sue prime sperimentazioni nell’ambito della scultura.
Nelle sue opere si ritrova la passione per le contaminazioni materiche: egli coniuga e mescola il metallo, l’elemento che più lo rappresenta, al colore, ad inserti in marmo, velluti, legno ed altri materiali. Il 2013 è l’anno di svolta e l’artista inizia a maturare il passaggio dalle grandi sculture dinamiche, come la monumentale “Oltre”, alle geometriche “Introspezioni cerebrali”.
Concentrando la sua ricerca sul fortunato ciclo di opere “Introspezioni cerebrali” per cui abbandona la figurazione a favore dell’astrazione.
Esposto in Italia in numerose mostre personali e collettive, vince il Premio “Paratissima – Hit Parade” nel 2016, mentre è stato finalista del Premio Arte nel 2018 e del ARTEAM CUP nel 2019.
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Gaggenau DesignElementi Hub
Corso Magenta 2 (cortile interno), Milano
Dal 12 settembre al 20 dicembre 2024, lunedì-venerdì ore 10:00 - 18:30
Visite aperte al pubblico solo su appuntamento previo contatto e-mail o telefonico.
E-mail: gaggenau@designelementi.it
T. +39 02 29015250 (interno 2)