"Reliquie” Gaggenau, in collaborazione con Cramum, presenta “Circuiti di senso”, personale di Tamara Repetto

Tamara Repetto combina l'olfatto con la materia per creare un'arte multisensoriale e immersiva che diventa strumento per esplorare e far emergere la nostra interiorità più profonda e irrazionale, l'essenza di cui siamo fatti e che ci avvicina all'altro da sé, seppur nella sua infinita diversità. Di fronte alle sue installazioni prende forma un cortocircuito sensoriale in cui ci si perde per ritrovarsi diversi e arricchiti. Le sue opere minano innanzi tutto l'approccio gnoseologico razionale: una saponetta e la terra perciò non profumano, come nel caso dei Tableaux Parfumés e di Melancholia, mentre l'esperienza olfattiva è scatenata dall'avvicinarsi al metallo, al vetro e alle radici di Arboris e dei Daimon. Da questa rottura dell'equilibrio scaturisce un nuovo "circuito di senso" in cui il significato e significante dell'opera si ricombinano in infinite possibilità. Del resto, l'artista non si descrive come un vate che illumina il mondo. La complessità della realtà è tale che l'essenza non va ricercata in una forma creata dall'artista, ma nell'invisibilità che tale forma ci aiuta a percepire e fugacemente cogliere. Ciò che ci accomuna, sembra raccontarci l'artista, risiede proprio in questa pervasiva immanente invisibilità, che è in fondo la materia di cui siamo tutti fatti.

Repetto

Rendere evidente e narrare l'essenza della realtà è diventato un compito sempre più urgente nell'arte contemporanea. Nel corso della storia, l'arte ha costantemente cercato di conferire forma e sostanza ai processi più ineffabili, offrendosi spesso come una chiave interpretativa in grado di superare le colonne d'ercole del percepito razionale, aprendo uno squarcio, un'attesa e una prospettiva nuova che tendesse a intuire l'indescrivibile, ciò che siamo veramente. Oggi l'opera d'arte è sempre più spesso condivisione per cui il ruolo dell'artista si riduce a essere il regista - indispensabile - il soggetto attivatore di una concatenazione di azioni sulla materia, che per qualche peculiare ragione riesce o dovrebbe riuscire a raggiungere la dimensione dell'universalità.

Questa occasione può essere appunto l'arte "autentica", quella che, come nel caso di Repetto, è mossa più che dal legittimo bisogno "professionale" e "commerciale", dalla necessità propria di alcune sensibilità di trovare un modo per esprimere l'interiorità, la nostra essenza, che esiste a prescindere dalla razionalità. L'arte contemporanea, infatti, non deve essere un portatore di significato. Di fronte a un'opera, non è necessario trovare necessariamente una risposta al "cosa significa", ma piuttosto, in modo "auto-maieutico", è importante che l'esperienza dell’arte riesca a risvegliare qualcosa di profondo e sopito dentro di noi. Tamara Repetto si muove all'interno di tale apparato dando forma a un gesto artistico che parte dal rapporto spesso dicotomico tra il senso prevalente, la vista e l'olfatto, quello forse oggi più trascurato.

L'olfatto non ha però ancora trovato forma compiuta quale media nell'arte contemporanea perché non è "conservabile", a differenza del tatto e della vista che si basano sull'infinita possibilità di reiterare nel tempo l'esperienza grazie alla tangibilità della materia. Come posso conservare e ripetere un profumo che per definizione non ha forma? Tamara Repetto ha lavorato su tale limite, rendendolo parte stessa della sua ricerca artistica. La sua arte non risiede tanto nel manufatto quanto nell'esperienza - soggettiva - da esso generata in ciascun percipiente. Ciò che vediamo e che conserviamo nel tempo è una reliquia, la testimonianza di un vissuto unico che è ormai passato e non può più essere replicato.

Leggi il testo critico completo

Repetto

Tamara Repetto nasce a Genova nel 1973, ha studiato all’Istituto d'Arte Jona Ottolenghi di Acqui Terme e alla scuola Arte e Messaggio del Castello Sforzesco di Milano. Vive e lavora tra Voltaggio e Lussemburgo. Tamara Repetto si definisce un’artista “multiforme”. Nel suo lavoro coesistono diversi aspetti: elementi olfatti, sonori e cinetici, la tecnologia, l’artigianato il disegno, l’installazione, la scultura e le tecniche miste. Ama sovrapporre linguaggi diversi che diventano atti seduttivi per il pubblico, che interagisce con l’opera in modo intimo e intenso. I suoi “congegni estetici” creano nuovi alfabeti espressivi, che hanno come filo conduttore tematiche legate alla natura, con la quale stabiliscono un dialogo che ha la funzione di sublimare, sottolineare e risvegliare il nostro senso di appartenenza al “sistema terra”. La natura il suo laboratorio creativo. Tra le ultime mostre ricordiamo nel 2021, Kyiv History Museum a Kiev, Ucraina; Cermodern ArtsCenter ad Ankara, Turchia; Tbilisi History Museum a Tbilisi, Georgia; Galleria Arti visive NBU a Tashkent, Uzbekistan; nel 2022, Biennale d'arte dell'Uzbekistan a Tashkent; Inside-Out Museum a Pechino, Cina; nel 2023, Art Museum del Sichuan Fine Arts Institute a Chongqing, Cina; Xi'an ArtMuseum a Xi'an, Cina.

Visita la mostra “CIRCUITI DI SENSO”

Gaggenau DesignElementi Hub
Corso Magenta 2 (cortile interno), Milano

Dal 14 maggio al 18 luglio 2024, lunedì-venerdì ore 10:00 - 18:30

Visite aperte al pubblico solo su appuntamento previo contatto e-mail o telefonico.
mail: gaggenau@designelementi.it
T. +39 02 29015250 (interno 2)

Scopri le foto della mostra presso lo showroom Gaggenau DesignElementi Hub di Milano

Repetto
Lim
Repetto
Repetto
Repetto
Repetto
Repetto