“Oltre la fotografia”
Gaggenau, in collaborazione con Cramum, presenta “S-Composizioni”, personale di Francesca Piovesan
Per la prima volta a Roma e presso lo spazio Gaggenau DesignElementi, si è svolta la mostra personale di Francesca Piovesan, artista sotto i riflettori della scena internazionale dell’arte contemporanea per la sua capacità di fondere la fotografia off-camera con la body art e la scultura, e selezionata per rappresentare l’Italia alla Bornholm’s Biennials for contemporary glass and ceramics, biennale del vetro in corso in Danimarca.
Con “S-Composizioni”, a cura di Sabino Maria Frassà, l’artista ha messo in mostra la propria evoluzione artistica, dalle iconiche sculture in vetro all’inedito ciclo di opere su carta “Aniconico”: un percorso che sposa pienamente lo spirito di Roma, abbracciandone l’idea di sospensione temporale tra archeologia, sedimentazione e stratificazione.
Che forma abbiamo noi? Sembra una domanda scontata, eppure mai come oggi, ai tempi della società dell'immagine, interrogarci sulla nostra forma significa cercare di comprendere chi siamo veramente: la forma è il contenuto?
Dell'indagine sulla forma del corpo ha fatto il perno della propria ricerca artistica Francesca Piovesan, la cui mostra personale “S-Composizioni” ha rappresentato la conclusione del ciclo “Extraordinario”, il progetto artistico di Gaggenau e CRAMUM che nel corso di tutto il 2021 ha animato, attraverso un percorso dinamico e ispirato a un futuro di materia, bellezza e progresso, gli spazi Gaggenau DesignElementi di Roma e Milano.
Dal 22 novembre 2021 all'8 marzo 2022 “S-Composizioni”, curata da Sabino Maria Frassà, ha avuto come protagonista la recente evoluzione artistica di Francesca Piovesan, dalle iconiche sculture in vetro all’inedito ciclo “Aniconico”: opere su carta composte da affascinanti mosaici, i cui tasselli sono impronte fotografiche della pelle dell’artista.
Come spiega il curatore, "il percorso artistico di Francesca Piovesan ha sposato pienamente lo spirito di Roma, abbracciandone l'idea di sospensione temporale tra archeologia, sedimentazione e stratificazione. Tra riflessi negli specchi e suggestivi mosaici, lo spettatore ha avuto la possibilità di distaccarsi dalla frenesia dell'immagine in cui siamo immersi e che ci rende spesso difficile riconoscerci e capire chi siamo realmente. Le opere di Francesca Piovesan vanno infatti oltre la fotografia e la rappresentazione-culto del corpo umano, che viene scomposto e reso quasi irriconoscibile. L’artista ricompone questi tasselli di corpo a determinare un ordine diverso, geometrico e quasi trascendente. Quello che vediamo non è un corpo, né la sua rappresentazione, ma è l'essenza stessa di ciò che siamo: materia in trasformazione che tende verso e all'infinito”.
Francesca Piovesan
Francesca Piovesan (Aviano, Pordenone, 1981) si è diplomata in Restauro di Dipinti Murali allo UIA di Venezia e in Arti Visive, indirizzo Decorazione, all’Accademia di Belle Arti di Venezia. Nel 2015 vince il Premio CRAMUM e nel 2021 viene selezionata per rappresentare l’Italia alla Bornholm’s Biennials for contemporary glass and ceramics. Dal 2008 ha partecipato a mostre in contesti italiani quali l’Archivio di Stato di Treviso, la Fondazione Museo Pino Pascali di Polignano a Mare, il Magazzino del Sale 3 di Venezia e il PAC di Milano, Superstudio, mentre all’estero ha esposto all’Istituto Italiano della Cultura di Budapest, al Museum of Modern and Contemporary Art di Rijeka in Croazia, al Piramyda di Tirana e al Bornholm Art Museum in Danimarca. Nel 2018 e 2021 Gaggenau le dedica due mostre personali a Roma e Milano, città che ha anche ospitato la sua prima mostra personale “NOI” al Museo Francesco Messina nel 2017.