Cieli impossibili per avvicinarsi al mondo delle idee.
Gaggenau in collaborazione con CRAMUM ha presentaTO "Cieli Impossibili", personale del fotografo Davide Tranchina curata da Sabino Maria Frassà e seconda mostra del ciclo espositivo "On-Air | Il Presente è il Futuro del Passato" che è stata in scena presso il Gaggenau DesignElementi Hub di Milano dal 9 luglio al 22 settembre 2020.
Ancora una volta il sodalizio tra arte e design si è compiuto negli spazi dello showroom Gaggenau: il brand, infatti, in virtù dei suoi 337 anni di storia e dei valori artistici e culturali che da sempre lo caratterizzano si è fatto nuovamente promotore insieme a CRAMUM di una mostra che, attraverso 15 opere fotografiche, per lo più inedite, ha raccontato il tema della distanza incolmabile che l’uomo si trova davanti durante l’intero corso della propria vita.
Ed è proprio il rapporto tra esistenza e tensione verso l’infinito che si propongono di indagare le opere di Davide Tranchina: per mezzo della tecnica off-camera, l’artista agisce con la luce su carta fotosensibile, ricreando immagini di orizzonti, albe e tramonti solo apparenti. L’occhio dello spettatore è rapito e ingannato dall’opera, creando un senso di vertigine che porta a domandarsi se ciò che si sta osservando sia o meno reale.
La mostra ha raccolto opere di Davide Tranchina provenienti da due periodi e cicli diversi, compresi diversi inediti: Quello che non c’è (2007) e Apparent Horizons (2017 - oggi).
Come il curatore spiega: “L'artista evoca una figurazione meno definita rispetto al passato: oggi le opere sono caratterizzate da linee e colori che portano lo spettatore a vedervi immagini di orizzonti, albe o tramonti. In realtà ciò che vede lo spettatore, come spesso nel lavoro di Tranchina, non esiste e non è mai esistito, sono cieli "volutamente" impossibili. L'artista innesca un cortocircuito sensoriale tra figurazione percepita e realtà registrata che provoca, in misura maggiore rispetto ai precedenti lavori più mimetici, una vertigine non solo per la distanza tra noi e il cielo, ma anche per l'ambiguità stessa dell'immagine”.
Tour virtuale 360°
Visita lo spazio virtuale Gaggenau e la mostra "Cieli Impossibili" ricca di contenuti video esclusivi grazie ai quali scoprire affascinanti dettagli sulla filosofia artistica di Davide Tranchina e la sua straordinaria tecnica fotografica.
Davide Tranchina
Nato a Bologna nel 1972, a partire dal 1999 presenta il suo lavoro in gallerie d’arte contemporanea e spazi pubblici. Nel 2003 espone allo Spazio Aperto della Galleria d’Arte Moderna di Bologna. Nel 2009 è tra gli autori invitati alla Prague Biennale4. La ricerca, 40 notti a Montecristo, è stata presentata in anteprima alla mostra Perduti nel paesaggio, presso il MART di Rovereto nel 2014. Nel 2016 dopo la personale Lontano presso la FAR di Rimini, è stato invitato a realizzare un progetto speciale per l'anno in corso. Nuove esplorazioni, esposto ai Chiostri di San Pietro nell’ambito di Fotografia Europea a Reggio Emilia. Nel 2018 inaugura la bipersonale Free Fall, con Mishka Henner, presso la Galleria Bianconi di Milano. Le sue immagini sono state inserite in pubblicazioni sulla fotografia italiana e internazionale, Future Images, a cura di M. Cresci (24ORE Cultura), Laboratorio Italia. La fotografia nell’arte contemporanea, a cura di M. Paderni (Johan & Levi Editore), e Tre strade per la fotografia di L. Panaro (APM Edizioni). È uno dei vincitori dell’edizione 2010 del Premio Terna 03 per l’arte contemporanea. È il vincitore della quarta edizione del Premio Francesco Fabbri per le Arti contemporanee 2015, nella sezione Fotografia contemporanea. Di recente alcune sue opere sono state acquisite nella collezioni permanenti della Galleria Civica di Modena, di UniCredit, del MART di Rovereto, e di UBI - Banca Popolare di Bergamo. Vive e lavora tra Bologna e Milano.