BI-FACE, CICLO INEDITO DI QUADRI-SCULTURA <<BIFACCIALI>>
Dopo il Museo del Novecento, la Design Week e Art Basel Franco Mazzucchelli è arrivato al Gaggenau DesignElementi Hub in Corso Magenta, 2 a Milano, con un ciclo inedito di opere - BIFACCIALI - le quali hanno analizzato e si sono interrogate sul futuro dell'arte oggi. La mostra BI-FACE è parte del ciclo di mostre ON REFLECTION ideato da Sabino Maria Frassà per Gaggenau e per CRAMUM, progetto no profit per sostenere l'eccellenza artistica in Italia.
La mostra ha seguito l'altra grande personale "Non ti abbandonerò mai" al Museo del Novecento, e rappresenta una rara se non unica possibilità di conoscere questo ciclo di opere che completa il fortunato ciclo della Bieca Decorazione.
Gli 8 "Bifacciali" in mostra interrogano il visitatore - con pungente ironia - sul senso stesso dell’arte oggi: “Qual è il futuro dell'arte?”,“Che senso ha ‘fare' quadri oggi?”,“Quanto conta l'aspetto decorativo nell'arte oggi?”. Queste opere sono rese possibili dalla collaborazione dell'artista con la Tornitura Morella, sono quadri, ma non si appendono; sono sculture, ma hanno la forma di un quadro; sono composti di superfici riflettenti, ma non è possibile specchiarcisi. Come spiega il curatore Sabino Maria Frassà “Franco Mazzucchelli con queste opere realizza dei labirinti di forma e contenuto, capovolgendo o azzerando tutte le certezze e i punti di riferimento. Le opere sono indiscutibilmente dei quadri, ma non si appendono. Il fronte e il retro finiscono con il fondersi in un'unica dimensione, in un'unica ‘facciata' che ha infinite soluzioni di osservazione. Non solo non esistono più il fronte e il retro del quadro, ma non resiste integro nemmeno il confine tra opera d'arte e ambiente esterno: ciò che è sullo sfondo, al di là dell'opera, è portato in primo piano o all'interno dell'opera grazie all'uso del Pvc trasparente. Allo stesso modo le superfici specchianti portano lo spettatore e l'ambiente circostante dentro l'opera. Infine i ‘piani' sfasati e l'alternanza di trasparenza e specchi portano lo sguardo a perdersi ‘dentro' l'opera, in quel ‘vuoto' di aria imprigionato nel pvc”.
Franco Mazzucchelli
Nato a Milano il 24 gennaio 1939, Franco Mazzucchelli si diploma nel 1963 in pittura e nel 1966 in scultura presso l'Accademia di Belle Arti di Brera. A partire dagli anni Sessanta lavora sulla sperimentazione dei materiali plastici, svolgendo una ricerca pionieristica che lo porta alla realizzazione di strutture gonfiabili a grande scala. Sono opere installate in luoghi aperti, create e abbandonate al fine di instaurare un nuovo rapporto con il paesaggio urbano e naturale. Installazioni simili vengono utilizzate per indagare il ruolo sociale dell'opera d'arte, una ricerca che si concretizza nella partecipazione attiva del pubblico, dove è fondamentale anche la contaminazione con lo spazio, che viene scrupolosamente documentata con fotografie e film. Nella seconda metà degli anni Settanta ai gonfiabili in PVC si sostituiscono delle vere e proprie strutture aeree in polietilene, in cui i visitatori sono chiamati a entrare. Negli stessi anni Mazzucchelli partecipa a diverse esposizioni personali e collettive, è docente alla Cattedra di “Tecniche della Scultura” e coordinatore del Dipartimento di “Comunicazione Visiva Multimediale” all'Accademia di Brera. A partire dagli anni '90 la sua ricerca affianca alle tematiche sociali dei cicli di REC eA. ON. A. una ricerca sull'estetica dell'arte, denominata "Bieca Decorazione" o semplicemente "BD". Oggi la sua ricerca prosegue nella logica della sperimentazione alla scoperta di nuove percezioni della realtà, facendo affidamento sulla complicità dei suoi inseparabili materiali: plastica e aria. Dal 2014 collabora con CRAMUM e con il curatore Sabino Maria Frassà con il quale ha realizzato dieci mostre, tra cui due mostre personali allo Studio Museo Francesco Messina (Milano, 2015) e al Museo del Novecento (Milano, 2018) e l'intervento artistico realizzato per la Design Week (Milano, 2018).