Resilienza, mito e viaggio nell’arte di Julia Bornefeld al Gaggenau DesignElementi Hub.
Presso lo showroom milanese Gaggenau DesignElementi Hub è stata in scena dall'8 ottobre al 13 novembre 2020, "LEDA E IL CIGNO NERO" personale di Julia Bornefeld, il terzo appuntamento del ciclo espositivo On-Air. Il presente è il Futuro del Passato" promosso da Gaggenau insieme a Sabino Maria Frassà, curatore e direttore artistico di CRAMUM.
Negli spazi dello showroom di Corso Magenta, gli elementi Gaggenau, sintesi di maestria artigianale, design senza tempo e tecnologie all’avanguardia, si sono integrati con il racconto delle opere - storiche e recenti - dell'artista tedesca nota per aver saputo unire il femminismo al mito, attraverso la scultura.
“Julia Bornefeld è l'artista dell'indefinito e dell'indeterminazione, maestra nel sintetizzare e far coesistere la razionalità e il peso della materia con l'irrazionalità e la leggerezza del pensiero,” spiega il curatore Sabino Maria Frassà. “L'impeto e le forme delle sue opere partono sempre da forme e oggetti comuni - piume, uova, valigie, ombrelli, uccelli - per raccontare qualcosa al di là di ciò che si vede. L'artista non progetta mai i suoi lavori, ma vive di fulminee intuizioni in grado di raccontare l'universo, richiamando forme universali e immagini archetipali”.
Le opere presentate durante la mostra - disegni e sculture realizzate con tecniche differenti - esortano a riflettere sul senso del vivere e sulla necessità, anche di fronte alle avversità inaspettate (il cigno nero) di continuare a vivere con resilienza. Oggi più che mai l’uomo è infatti obbligato a riflettere su un futuro che appare incerto e fragile. Cosa, se non l’arte, può aiutare in questa sfida? Con le sue opere, l’artista Julia Bornefeld vuole aiutare noi tutti in questo percorso di riflessione, offrendo un’interpretazione di questo delicato momento storico. Bornefeld parte proprio dall’idea di ritrovare un nuovo ordine nel disordine contemporaneo, facendo però risalire il suo pensiero a radici antiche, ispirandosi al mito di Leda e il Cigno, e successivamente accostandosi alla metafora del “Cigno Nero”, intesa come eccezione che non fa regola. Se da una parte le opere vogliono rappresentare la fragilità dell’uomo di fronte al susseguirsi degli eventi, dall’altra vogliono ricordarne la resilienza. L’essere umano, come il marito di Leda nel mito, si riscopre in grado di accettare situazioni inattese riadattandosi di fronte all’inesorabile scorrere del tempo. L'artista ha così deciso di accogliere i visitatori ricreando una sala di attesa con valigie e ombrelli pieni di piume, perché come lei stessa ripete spesso: “Il nostro vivere è un inarrestabile viaggio senza alcuna meta prestabilita. L'unica cosa che possiamo fare è imparare a viaggiare con valigie leggere e con un ombrello che ci protegga, permettendoci di continuare a camminare”.
Tour virtuale 360°
Visita lo spazio virtuale Gaggenau e la mostra "Leda e il Cigno Nero" ricca di contenuti video esclusivi grazie ai quali scoprire affascinanti dettagli sulla filosofia artistica di Julia Bornefeld.
Julia Bornefeld
Julia Bornefeld è un’artista tedesca con un forte legame con l’Italia: ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Venezia e vive tra Berlino e Brunico. Bornefeld si esprime attraverso la pittura, la fotografia, le installazioni e il video, ma il suo linguaggio fondamentale di riferimento sono la danza e il mondo marino. Riferimenti biografici e mitologici sono spesso legati da Bornefeld ai temi del dibattito femminista degli anni Sessanta e Settanta del novecento. Dopo la sua prima importante mostra personale all’Accademia di Amburgo nel 1991, le sono state dedicate mostre personali in tutto il mondo da New York a Toronto al Tiroler Landesmuseum Ferdinandeum di Innsbruck. Sue opere sono presenti nella collezione del Museion di Bolzano e nel Tiroler Landesmuseum Ferdinandeum di Innsbruck. In Italia collabora da anni con la “Antonella Cattani contemporary art”.