L’arte è la materia del futuro
Con il ciclo di mostre “Materiabilia”, Gaggenau e CRAMUM raccontano la materia che si fa meraviglia attraverso il genio umano. Gli showroom Gaggenau DesignElementi di Milano e Roma si trasformano in una ideale Wunderkammer, in cui l'arte e il design ci permettono di riconoscere un ordine apparentemente perso: se la natura è straordinaria, la capacità dell'essere umano di plasmare la materia ci avvicina a tale perfezione.
Oggi più che mai l'arte ci permette di sognare ad occhi aperti, trasformando la materia e la realtà che ci circonda in meraviglia. Se fino a poco tempo fa sembrava fossimo destinati a vivere in una società sempre più virtuale, la pandemia di Covid-19 ha invece mostrato il profondo bisogno - quasi ancestrale e viscerale - di materia e realtà: dopo anni di frustrazione e limitazioni anche fisiche, ai bitcoin e ai social fa sempre più da contraltare un bisogno di vedere, fare e toccare.
L'essere umano è tornato a volere concretezza e realtà, anche quando sogna: affamati di presente e carichi di paure sul domani, cerchiamo di vivere ogni giorno il sogno, piuttosto che limitarci a pensarlo e progettarlo. Il nostro sguardo ricerca nella meraviglia per la realtà che ci circonda la speranza e la forza per andare avanti.
Capiamo quindi il perché del successo dell'arte contemporanea nella nostra società: l'arte è materia che riflette sulla materia, riuscendo a dare forma e concretezza al pensiero umano... alle sue angosce, alle sue paure, ma anche alle sue gioie e alle sue speranze. Nel gesto artistico, capace di rappresentare una realtà diversa, l'essere umano ritrova il coraggio di ripensare il futuro al di là del presente contingente. Capace di sintesi come solo un'immagine può esserlo, empatica e mai banale nella sua complessità, l'arte contemporanea è oggi la materia del futuro.
Non è però la preziosità della materia a determinare la qualità dell'opera d'arte, quanto la capacità dell'artista di vedere il futuro dando forma a qualsiasi sostanza. In fondo anche le stelle non sono fatte d'oro, ma di idrogeno, elio e carbone.
A raccontare la “materiabilia” che ci circonda, e che non sempre riusciamo a vedere, quattro artisti che per tutto il 2022 mostreranno, con materiali comuni, immaginifici futuri… dietro l'angolo. Un messaggio di responsabilità e possibilità di ripensare, con ciò che abbiamo, un futuro migliore.
“Passaggi di stato” - Paola Pezzi
Un percorso dedicato alla circolarità della vita, a come tutto nell’esistenza umana, così come in natura, sia concatenato a ciò che è stato prima e dopo. Secondo una visione hegeliana dell’esistenza, non si torna al punto di origine, ma a qualcosa di diverso: a noi trasformare questa diversità in progresso.
“Semi” - Flora Deborah
Una riflessione su come tutto nella vita sia seme e frutto allo stesso tempo, e su come sia importante essere consapevoli dei semi del passato e del futuro per essere persone migliori.
“Terra!” - Stefano Cescon
Un’analisi del rapporto tra l’uomo e la natura da cui deriva l’artificio umano, l’ingegno… effimero in quanto foriero di continuo cambiamento e progresso.
“Il giardino dei fuggitivi” - Giulia Manfredi
Una sintesi della visione organica dell’artista sulla condizione umana, in bilico tra consapevolezza della propria unicità e precarietà.