Scripta

Preziose esperienze

Con il nuovo progetto artistico “Scripta?”, Gaggenau e CRAMUM raccontano, attraverso la direzione artistica di Sabino Marià Frassà, il legame tra scrittura, arte e materia e indagano il valore dell’esperienza come forma di apprendimento.

La scrittura, così come il prodotto artistico, nasce dal gesto fluttuante della mano ed è traccia di idee e memoria di un passaggio. Da questa premessa nasce una riflessione sull’esperienza estetica della parola scritta e del linguaggio nell’arte, punto di partenza del ciclo di mostre che animerà gli showroom Gaggenau DesignElementi di Milano e Roma per tutto il 2023.

Morella

Se tradizionalmente la scrittura era associata soprattutto a finalità teoriche o ideologiche, dal Novecento l’adozione della parola scritta figurativa ha aperto la strada al potenziale visivo insito nelle lettere e nei grafemi, un passaggio in linea con l’evoluzione avvenuta nelle varie forme comunicative. Oggi la ricerca di un nuovo linguaggio che coinvolga in vari modi e misure anche la parola scritta si unisce a un’inedita realtà del mondo che appare tendenzialmente dominato dall’immagine visiva. Al contempo si assiste anche a un progressivo e prorompente aumento dell’oralità, modalità sempre più impiegata, anche grazie all’uso del video e delle tecnologie digitali.

Ribaltando il senso secolare della locuzione latina “verba volant, scripta manent”, Gaggenau e CRAMUM mettono in scena, con il nuovo ciclo di mostre “Scripta?, un viaggio unico che parte dalla materia, interpretata dal genio umano, per arrivare a tessere luoghi dell’anima: dalle opere tattili e inclusive di Fulvio Morella, arricchite da segni in braille, fino all’uso contrastato delle immagini in relazione al testo scritto dell’artista malese H.H. Lim, passando per le riflessioni sul gesto della scrittura negli ultimi lavori a inchiostro di Marta Abbott e i Calendari di Letizia Cariello, che con il suo filo scrive e cuce insieme oggetti, materie e spazi.

Quello che resterà sarà dunque non la semplice e convenzionale verità della scrittura, ma l’esperienza sul doppio piano, visivo e percettivo, attraverso il connubio tra segni, immagini e materiali pregiati, in uno spazio di possibilità ermeneutiche. L’intento artistico ed estetico si compie così con il dialogo tra artista e fruitore attraverso le opere, e gli spazi Gaggenau si trasformano ancora una volta in luoghi di “preziose” esperienze condivise di bellezza per ritrovare una comunicazione più autentica con sé stessi e con gli altri attraverso l’arte, mettendo in discussione l’assolutismo della scrittura e l’insieme di codici e regole precostituiti che imbrigliano l’essere umano.

Romanitas - Morella

Romanitas - Fulvio Morella

Un progetto artistico che riflette su quale sarà il futuro, fondendo in modo multisensoriale la profetica filosofia di Friedrich Nietzsche con il valore emblematico dell’Antica Roma. Nelle inedite opere tessili, come in quelle in legno e braille, la Città Eterna diventa metafora dell’esistenza umana in bilico tra gravitas e vanitas, che sempre ritornano. L’arte di Morella, sempre più caleidoscopica e ironica, ci invita ad andare oltre al Sipario per diventare consapevoli artefici della nostra vita.

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Lim

NO, NO? NO. NO! - H.H. Lim

"NO, NO? NO. NO!" affronta il tema irrisolto e sempre attuale della parola e della comunicazione nella contemporaneità. Quante parole pronunciamo in un giorno? Quante sono necessarie a esprimere e catturare il flusso dei nostri pensieri? E a quante saremmo disposti a rinunciare in un ipotetico esercizio di «digiuno della parola»? A un mondo “urlato”, H.H. Lim risponde con un silenzio che riempie lo spazio.

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Moon Garden - Marta Abbott

“Moon Garden” racconta un ideale giardino notturno in cui impronte di fiori e tracce di inchiostro sono la base di un processo creativo in bilico tra astrazione e poesia visiva. Il risultato è una nuova forma di scrittura, unica quanto ermetica, in cui le mille espressioni dell'animo di Marta Abbott sono sintesi e racconto della complessità del mondo che ci circonda: un universo in cui l'invisibile è il vero protagonista.

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Vibrazioni

Vibrazioni - Letizia Cariello (Letia)

La celebrazione dell’amore inteso come atto di sovversione, scuotimento interiore e tensione verso l’altro è il punto di partenza di questo percorso espositivo in cui l'artista ricostruisce e cuce insieme tracce di vita e relazioni altrimenti perdute.

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